Con la nostra intensa battaglia in favore dell’istituzione del reddito minimo garantito, che ha portato poi all’approvazione, in via sperimentale, della Misura di Inclusione Attiva e di Sostegno al Reddito (Miasr), abbiamo aiutato a far aprire gli occhi di chi governa oggi il Friuli Venezia Giulia. La presidente Serracchiani e i suoi assessori finalmente si saranno resi conto che il mondo che da anni stanno descrivendo non esiste. Pensavano di aiutare dalle 6 alle 8 mila famiglie. Dopo un anno di Miasr siamo già a 14 mila e il tassametro corre, mentre si sono già dimenticati dei continui ritardi nelle erogazioni che in taluni casi ancora persistono.
L’esecutivo di centrosinistra era convinto di spendere 20 milioni di euro l’anno perché Riccardo Illy per il reddito di cittadinanza aveva messo sul tavolo 25 milioni di euro in 5 mesi. Il capolavoro di Debora Serracchiani costa invece 25 milioni di euro in 6 mesi. Ennesima dimostrazione di come questa Regione sia amministrata da dilettanti allo sbaraglio che oggi si prendono meriti che non hanno.
Senza la costante opposizione del MoVimento 5 Stelle, pronto a ricordare le promesse elettorali della presidente Serracchiani, non avremmo 30 mila persone che possono giovare di un aiuto concreto e non avremmo 6 mila persone che definire avviate al lavoro risulta comunque eccessivo e fuorviante ma alle quali è stata data la possibilità, quanto meno, di rimettersi in gioco.
Come già ribadito più volte, con la prossima giunta regionale a 5 stelle saranno rivisti sia i metodi di erogazione, sia il ruolo degli assistenti sociali – inutilmente oberati -, sia gli importi troppo esigui.
Il fatto che il 63% dei beneficiari sia italiano mette a tacere anche la finta opposizione del centrodestra che – tra l’altro – non ha mai spiegato come mai si sia arrivati a 14 mila famiglie sotto i 6 mila euro di Isee dopo gli anni in cui il Friuli Venezia Giulia è stato governato dalla giunta Tondo.