Una volta tanto, con soddisfazione, apprendiamo che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm) ascolta cittadini, enti, associazioni e il MoVimento 5 Stelle che hanno inviato numerosi osservazioni al progetto del mini-rigassificatore di SmartGas a Monfalcone. Lo scorso 29 marzo il Mattm ha posto la parola fine alla richiesta del proponente, dando giudizio negativo di compatibilità ambientale.
Troppe le mancanze progettuali, le integrazioni richieste e le mancate ottemperanze alle richieste inviate. La società stessa, ad un certo punto, ha probabilmente deciso di perdere la partita attuando un muro contro muro con Ministero e Regione Fvg. Il problema fondamentale è stato chiaramente non avere ottemperato alla richiesta di cinquantasei integrazioni (56) richieste dalla Regione, dal Ministero e dalla Capitaneria, anche se ci rendiamo conto che potevano essere gravose per il proponente.
Il Ministero dei beni culturali ha emesso un parere durissimo, così come il parere espresso dalla Commissione tecnica di verifica di impatto ambientale che ha emesso un documento di 27 pagine che vi invitiamo a leggere.
Le maggiori criticità emerse sono la localizzazione dell’impianto, l’interferenza con gli altri traffici marittimi – come avevamo sempre sostenuto – e i problemi legati allo smaltimento dei fanghi dai dragaggi. Manca, come sempre da noi evidenziato, anche l’analisi costi/benefici – benefici soprattutto per tutti i cittadini – richiesta nelle varie osservazioni e ripresa nel parere della CT-VIA.
Nel decreto si ricorda anche che “sul progetto sono state presentate moltissime osservazioni da parte di enti pubblici, privati, associazioni, …”, affermando quindi implicitamente che questo ha pesato sulla decisione finale.
Ora manca un grande passo da fare: togliere la previsione, all’interno del Piano energetico regionale, di un mini-midi rigassificatore, anche alla luce della recente autorizzazione al rigassificatore di Veglia.