“Sul personale nel comparto della sanità l’assessore Riccardi non entra nel merito e si nasconde dietro una tabella della Corte dei Conti, peraltro già nota”. Lo sostiene il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, dopo la risposta del vicepresidente della Regione e assessore alla sanità alla sua interrogazione a risposta immediata che chiedeva l’andamento dei costi e della dotazione del personale rispetto al valore della produzione per ciascuna Azienda”. Nel’interrogazione, Ussai ricorda come nelle Linee annuali per la gestione del Servizio sanitario e sociosanitario regionale per il 2019 si stabilisca che “il tetto di spesa del personale per l’anno in corso non deve superare il costo che è stato proiettato da Aziende e enti al 31 dicembre 2018, diminuito dell’1%, con un taglio di 9,4 milioni di euro”, oltre a prevedere che “il costo del personale dovrà essere altresì parametrato al costo della produzione”. “Riccardi non ha fornito i dati che ho richiesto – ribadisce Ussai – oltre a dichiarare per l’ennesima volta la disponibilità a venire in Commissione a illustrarli. Peccato però che da luglio scorso chiedo all’assessore, purtroppo invano, di venire in Commissione a relazionare, nell’ordine, sulla situazione dell’elisoccorso notturno, sui bilanci delle Aziende, sul Nue e la centrale unica e, infine, sulle linee per la gestione”. “La seconda parte della riforma – aggiunge il capogruppo M5S – sanitaria dovrebbe riguardare gli interventi sul sistema dell’offerta dei servizi ma ancora non vengono forniti i relativi dati e ci preoccupa che l’assessore esalti modelli di affidamento al privato di reparti o, addirittura, ospedali, forse per cercare di mantenere qualche promessa fatta in campagna elettorale”. “Prima bisogna decidere quali servizi vanno garantiti dal sistema pubblico e serve un accurato esame delle piante organiche del personale sanitario. Il timore – conclude Ussai – è che si facciano tagli lineari sul personale mettendo in ginocchio la sanità pubblica, costringendo quindi il cittadino a fare ricorso al privato”.
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