Ambiente servizi Spa, Gea Spa, Net Spa, A&T 2000 Spa e Isontina Ambiente Srl sono tutte società partecipate al 100 per 100 dai comuni del Friuli Venezia Giulia che, attraverso il regime di “in-house providing”, si occupano della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Non tutti sanno però che queste realtà stanno subappaltando questi servizi a società terze. Le partecipate “in house” si giustificano affermando di non disporre dei mezzi per realizzare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. «In buona sostanza queste società affidano ad altri soggetti, attraverso procedure ad evidenza pubblica – sottolineiamo – del tutto regolari, i servizi che però stanno alla base della loro stessa creazione. Una assurdità assoluta che pare aggirare la normativa nazionale e le direttive europee. A questo punto chiediamo alla giunta Serracchiani di fare chiarezza su questa situazione piuttosto inquietante». Da questi presupposti è partita l’interpellanza presentata dai consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Eleonora Frattolin, Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai.
«In base alla legge – spiegano i pentastellati – una società “in-house” può subappaltare a terzi la gestione di un servizio solo se viene rispettato il requisito dell’attività prevalente. Possono quindi essere subappaltati solo i servizi strumentali alla propria attività, come per esempio il servizio di fatturazione delle bollette, ma non parte del proprio “core-business”. Inoltre nelle delibere di affidamento del servizio da parte degli enti locali interessati, devono essere contemplati espressamente i sub-appalti dei relativi servizi o interi rami degli stessi, anche sotto il profilo del rispetto degli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio, nonché di ottimale impiego delle risorse pubbliche. L’impressione – aggiungono i consiglieri regionali – è che questi presupposti non vengano rispettati».
«Vogliamo capire se la giunta Serracchiani sia a conoscenza di questa situazione anche perché l’Autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti (Ausir), che raggruppa tutti i comuni del Friuli Venezia Giulia, dall’1 gennaio 2017 dovrebbe svolgere funzioni di programmazione, organizzazione e soprattutto di controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Recentemente – ricordano i pentastellati – l’esecutivo regionale ha affermato sulla stampa che “l’Ausir sarà l’Ente di governo dell’Ambito Territoriale Ottimale (Ato), ovvero del territorio dell’intero Friuli Venezia Giulia; in questo modo si compie un deciso passo avanti verso la gestione ottimale e condivisa delle risorse idriche e si favoriscono la raccolta e lo smaltimento coordinati dei rifiuti, perseguendo nel contempo l’obiettivo di razionalizzare la spesa e rendere ai cittadini un servizio sempre migliore”. Obiettivi più che condivisibili – concludono i consiglieri del M5S – ma che, facendo una foto nitida della situazione reale, sembrano lontanissimi da essere raggiunti»