«Grande vittoria della Serracchiani! Per soli 350 milioni in 4 anni ha abdicato su tutti i fronti, rinunciando a tutte le rivendicazioni cui la nostra Regione poteva legittimamente aspirare: niente più reclami sulle indebite appropriazioni da parte dello Stato sugli aumenti Iva; nessuna possibilità futura di aumentare la gestione in autonomia di materie strategiche per il Friuli Venezia Giulia; zero accenni alla quota Irpef degli statali che lavorano in Regione. Ecco come la giunta regionale fa finta di superare il cosiddetto “patto Tremonti-Tondo e difende la specialità regionale».
La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Elena Bianchi boccia senza appello questa operazione di facciata che, in realtà, non è altro che l’ennesima boutade mediatica della giunta Serracchiani.
«L’esecutivo regionale parla di “un’operazione complessiva che vale 825 milioni di euro” – aggiunge Bianchi -. Eppure una frase sibillina dell’assessore Peroni lascia più di qualche dubbio su che tipo di bilancio sia stato approvato l’anno scorso. L’ex rettore dell’Università di Trieste ed ex consigliere della Banca d’Italia afferma che in Regione si potranno spendere ottanta milioni di euro in più ogni anno, per i prossimi quattro anni, risorse “che permetteranno già in questi ultimi mesi del 2014 di anticipare il raggiungimento degli obiettivi di governo che ci eravamo dati, senza ricorrere a rinvii tecnici”. Peroni vuole forse dire che finalmente abbiamo trovato le risorse economiche per attivare il reddito minimo garantito che la Serracchiani aveva promesso ai cittadini in campagna elettorale?» si chiede la portavoce M5S.
«E ancora: in questa partita come si collocano gli 87 milioni di euro già inseriti in tabella nella legge di Stabilità nei prossimi tre anni? Dovessero essere conteggiati anche questi si arriverebbe a un risultato “davvero eccezionale” – sottolinea in modo sarcastico Elena Bianchi -: uno sconto totale di appena 160 milioni di euro. Un vero trionfo per la “zarina” del Friuli Venezia Giulia nonché “braccio destro” del velocissimo premier Renzi».