Tagliamento, Capozzi: Il Comune di Latisana porti tutte le carte in Procura

“Abbiamo assistito al Consiglio Comunale di Latisana. Rimaniamo aperti al dialogo con tutti, anche per chiarire questa incresciosa situazione voluta da una politica che per troppo tempo ha preso decisioni sbagliate, poi, fortunatamente, cambiate in corso d’opera”.

Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.

“L’assessore Vignotto – evidenzia Capozzi – afferma che è ora di dire basta a chi dimostra oggi contrarietà a qualcosa che è stato approvato in precedenza, con la consegna in Procura dei nomi delle persone che si oppongono alla realizzazione delle opere. Quello che non ci è chiaro è se l’assessore si renda conto che a cambiare idea negli ultimi mesi sia stata la Giunta regionale, almeno tre volte”.

“Se siamo passati da una traversa a Pinzano (presente nel Piano gestione di rischio alluvioni fino al 2023) – incalza la consigliera di Opposizione -, ad una traversa adiacente al Ponte di Dignano, (inserita a dicembre nel Pgra in sostituzione di quella di Pinzano che doveva costare 40 milioni), poi ad una traversa adiacente al ponte di Dignano che doveva costare 200 milioni (approvata l’11 aprile 2024 dalla Giunta Fedriga) per non parlare, infine, di Ponte Traversa a Dignano (opera non prevista da nessuna parte), pare evidente che l’oggetto delle critiche dell’amministrazione di Latisana sia la Giunta regionale”.

“L’unica cosa che non abbiamo sentito nelle ore di Consiglio comunale dedicato al tema – evidenzia ancora l’esponente pentastellata – è come mai, dopo 8 anni, delle tre opere che si dovevano realizzare nel Comune di Latisana, per un costo di 38 milioni di euro e autorizzate per sostituire le casse di espansione del medio corso, solo una è stata realizzata: la diaframmatura argini a Gorgo di Latisana per 11 milioni. La seconda, il rialzo del ponte stradale che lo scorso novembre è stato chiuso durante la piena, opera da 18 milioni, fino a poche settimane fa risultava ancora in fase di progettazione e la terza, ovvero il rialzo e la diaframmatura del tratto terminale delle arginature tra Latisana e Lignano, per 9 milioni di euro, non si sa a che punto sia”.

“Ci saremmo aspettati dall’amministrazione del sindaco Sette una presa di posizione forte su queste opere incompiute – conclude Capozzi -, l’ultima perché son state cambiate le portate da far transitare nell’ultimo tratto. Quindi sarà curioso leggere le carte bollate per capire chi sia il responsabile di questi ritardi, ma noi ribadiamo la nostra posizione e rimaniamo contrari alle grandi opere impattanti sul corso del fiume, come oggi ribadito dalle principali associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale o nei giorni scorsi da illustri geologi e ricercatori come Mario Tozzi dell’Università della Sapienza di Roma o come il professor Petti dell’Università di Udine il quale ha affermato che quelle previste dalla Giunta siano dighe a tutti gli effetti, con tutta una serie di problematiche ambientali connesse”.