“Sono anni che continuiamo a sostenere che la Tangenziale Sud di Udine è un progetto vecchio e superato, invitando più volte l’amministrazione regionale a considerare le possibili alternative meno impattanti”. Lo rimarca il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo.
“Le alternative ci sono e sono previste già nei piani regolatori dei Comuni da decenni, ma mai realizzate perché evidentemente appaltare un’opera da 150 milioni è considerato più appetibile che non risolvere i problemi dei cittadini – continua l’esponente M5S -. Se dal 2013 qualcuno ci fosse stato a sentire a quest’ora il traffico pesante non sarebbe più un problema per i Comuni attraversati dalla S.S. 13 e invece rischiamo di esser di nuovo punto e a capo”.
“Lo scorso 26 maggio il Ministero della Cultura ha inviato alla Regione una richiesta di documentazione integrativa con otto rilievi molto dettagliati su quanto manca al progetto redatto da Autovie Venete e presentato a gennaio sul sito del Ministero della Transizione Ecologica – rende noto Sergo -. La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale è stata avviata il 29 marzo, a causa del blocco informatico per ragioni di sicurezza, il termine per l’invio di osservazioni è slittato di un mese e si ha tempo di presentare le proprie osservazioni fino al 26 giugno 2022”.
“Noi stiamo predisponendo le nostre in collaborazione con i Comitati locali e le Associazioni ambientaliste che, come noi, sono convinte della necessità di porre fine a questo scempio del territorio. Pandemia e Conflitto russo – ucraino fanno sì che i preventivi di opere pensate anche solo un paio di anni fa stanno subendo dei bruschi rialzi -. conclude il consigliere pentastellato -. Se pensiamo che il quadro economico dell’opera è stato aggiornato nel 2014 e prevedeva una spesa di 143 milioni di euro siamo ancor più convinti che la Regione, ente che sostiene per l’intero la spesa, dovrebbe decidersi a ritirare questo progetto che, se portato avanti costerà quasi duecento milioni di euro e per il quale ci vorranno (da cronoprogramma del progetto) almeno quattro anni di lavori”.