Nessun momento di confronto pubblico per un’opera obsoleta e fondata su dati ormai superati, che non aiuta di certo a centrare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea di spostare le merci sulla ferrovia e che presenta molte criticità sul piano ambientale. Sono queste le osservazioni del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, in merito alla realizzazione della Tangenziale a sud di Udine. Su questo tema l’esponente pentastellato aveva depositato nei mesi scorsi una mozione (calendarizzata nelle sedue del 1°, 26 e 28 febbraio ma mai discussa), chiedendo di impegnare gli oltre 150 milioni di euro regionali già stanziati per risolvere le criticità puntuali che affliggono i cittadini interessati dall’attraversamento della SS13 e di destinare le risorse rimanenti alle zone colpite dal maltempo di ottobre e novembre scorsi.
“Innanzitutto bisogna constatare come nei 60 giorni previsti per le osservazioni al Rapporto ambientale sia mancato quasi del tutto il coinvolgimento della popolazione. – sottolinea Sergo – Parliamo della più grande opera pubblica pagata interamente dalla Regione che si rifà a un Piano delle infrastrutture approvato nel 2011 e pertanto basato su dati vecchi di oltre dieci anni e i cui primi progetti risalgono al 1997 (quindi immaginata anche molti anni prima). Non è pensabile realizzare un intervento di questo tipo senza un quadro completo e aggiornato della logistica e della mobilità regionale. Ad esempio, si sta procedendo con i lavori della terza corsia autostradale ed è stata fatta una precisa scelta che dovrebbe portare il traffico pesante su quella arteria e non su una nuova strada regionale, rischiando di congestionare comunque la circolazione in alcuni paesi”.
“Appare evidente l’impatto ambientale che provocherà la Tangenziale. – aggiunge il consigliere – Oltre alla distruzione delle campagne, adesso tanto care all’assessore Santoro che non vuole che vengano distrutte a Est di Udine, ma potremmo anche solo ricordare che una direttiva dell’Unione Europea si pone l’obiettivo di rendere lo stato ecologico dei corpi idrici ‘buono’. La Tangenziale renderà di fatto impossibile il raggiungimento di questo traguardo per il torrente Cormor e la falda freatica sopra la quale verrà costruita l’opera, il cui stato ecologico, secondo Arpa Fvg, è già ‘scarso’”.
Lo stesso Rapporto ambientale sottolinea come l’opera “produrrà inquinamento atmosferico“, ma che “la qualità dell’aria nell’ambito circostante il tracciato della tangenziale sud – II lotto subirà un lieve peggioramento, presumibilmente contenuto entro i limiti di legge per le polveri”. “Si rimane perplessi – conclude Sergo – visto che la provincia di Udine, soprattutto dal Medio Friuli alla Bassa friulana è già molto esposta all’inquinamento da pm10 (e non solo). A tal proposito si ricordi che la centralina Arpa posizionata a Udine Sud negli ultimi dieci giorni ha riportato ben 5 sforamenti dei limiti di legge, anche di 94 μg/m³ sui 50 consentiti. Quella di Bagnaria Arsa presenta una situazione ancor più critica essendo stati 6 gli sforamenti in dieci giorni con punte sino a 111 μg/m³ sui 50 consentiti raggiungendo i 13 sforamenti nei soli primi due mesi dell’anno, rispetto ai 35 sforamenti consentiti in tutto l’anno”. Ci auguriamo pertanto – conclude Sergo – che l’assessore Pizzimenti voglia risolvere i problemi dei cittadini e non crearne di altri, a spese loro.