La bufera Tav arriva in Regione dopo l’arresto, su mandato della Procura di Firenze, di Maria Rita Lorenzetti, presidente della società di progettazione Italferr spa. Un’indagine che, oltre ai vertici di Italferr, sta coinvolgendo alcuni dirigenti di Rfi – che si definisce parte lesa -, di Coopsette e di alcuni funzionari dei ministeri delle Infrastrutture, dell’Ambiente e dell’Autorità di vigilanza per gli appalti pubblici
«Italferr in nome e per conto di Rfi ha predisposto il progetto della “Nuova linea AV/AC Venezia-Trieste”», ricorda il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo che aggiunge: «Lo scorso 31 maggio è stata inviata alla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale (Ctva) presso il Ministero dell’Ambiente, nonché alla nostra Regione, ladocumentazione relativa alla sola tratta “Ronchi dei Legionari – Trieste” e non dell’intero progetto unitario. Inoltre non risulta che il proponente abbia dato avviso al pubblico del deposito dei nuovi elaborati secondo la procedura prevista dall’art 24 del Dlgs 152/2006, senza dimenticare che la quasi totalità degli enti locali interessati all’opera ha già dato un parere negativo alla documentazione inviata».
Sulla base di queste considerazioni il consigliere regionale M5S Cristian Sergo depositerà un’interrogazione rivolta alla giunta regionale. «Alla luce anche di questi fatti e delle criticità e perplessità sollevate a proposito dei costi e dell’impatto ambientale che iprogetto “Nuova linea AV/AC Venezia-Trieste” avrà sul nostro territorio, vogliamo sapere quale posizione intenda assumere la giunta Serracchiani in merito alla procedura autorizzativa dell’opera, che si basa proprio sul progetto preparato da Italferr spa»
«Come avevamo già fatto ad agosto – conclude Sergo -, è bene ricordare che nel programma elettorale della presidente Serracchiani c’è scritto,testualmente, “nel nostro territorio non parliamo più di Tav per la carenza dei finanziamenti e per l’assenza di una politica integrata del trasporto transalpino e transfrontaliero”. Oggi la presidente ha un motivo in più per mantenere le promesse fatte agli elettori».