“Secondo le norme attualmente in vigore, i cacciatori possono abbattere dal 15 maggio al 15 gennaio, fino a quattro ore dopo il tramonto e due ore prima dell’alba. Crediamo che questo tempo sia sufficiente per svolgere l’attività venatoria, in deroga anche a norme nazionali”. Lo afferma la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, intervenendo sul tema dei danni provocati da animali selvatici alle piantagioni in Friuli Venezia Giulia.
Per fare fronte alla situazione denunciata da Coldiretti, Dal Zovo sollecita “la Regione ad assumere nuovi forestali e di smetterla di derogare sempre ai privati compiti che dovrebbe svolgere lei. La fauna è patrimonio indisponibile dello Stato e quindi anche delle Regioni. Sarebbe inoltre interessante capire se i piani di abbattimento e i relativi censimenti, fotogrifino la reale situazione e cos’è che non funziona nell’attuale sistema, invece di invocare l’uso dei fucili che torna utile anche a scopi elettorali”.
“Lo avevamo ricordato pochi giorni fa: i cinghiali presenti in Friuli Venezia Giulia perlopiù non sono autoctoni e sono stati introdotti proprio da coloro che chiedono di usare le armi per risolvere la situazione – conclude l’esponente M5S -. Ci siamo stancati di leggere che l’unico modo per risolvere il problema è soltanto quello di sparare. Si convochino invece dei tavoli con biologi e studiosi per valutare altri metodi che già esistono”.
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