“La scelta del centrodestra sul terzo mandato per i sindaci dei Comuni sotto i 2.000 abitanti rimane immotivata e ci fa pensare che dietro a questa previsione ci sia un calcolo elettoralistico, finalizzato a non danneggiare alcune delle componenti dell’attuale maggioranza”. Lo sostiene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, relativamente all’approvazione del ddl n. 40.
“Le regole del gioco vengono riscritte in maniera autoreferenziale dal centrodestra – aggiunge il consigliere – ed è un metodo che stigmatizziamo e che ricorda da vicino quello utilizzato nella precedente legislatura per l’istituzione delle Uti. Riteniamo che il tema della rappresentatività dei piccoli Comuni dovrebbe rientrare nella più ampia questione del riordino degli enti locali”.
“Ci piacerebbe poter prendere parte alla discussione che riguarda la futura organizzazione istituzionale della Regione e delle autonomie locali – afferma Capozzella – ma, se queste sono le premesse, temo che la speranza di coinvolgimento e partecipazione per la scrittura di questa riforma sia vana”.
Per il consigliere regionale Cristian Sergo “la riduzione da 12 a 10 dei consiglieri nei Comuni sotto i mille abitanti viene motivata con la difficoltà a trovare persone che si vogliano impegnare in politica. Da nessuno schieramento politico, però, ho sentito chiedersi il perchè di questa disaffezione. Inoltre, l’introduzione del terzo mandato appare poco lungimirante in questo senso perché semplicemente sposta di cinque anni il problema”.