“Capiamo l’esaltazione per la realizzazione della Tangenziale Sud di Udine da parte del consigliere Tosolini che, come a ogni esponente della Lega in Friuli Venezia Giulia, si illuminano gli occhi non appena sente parlare di cementificare e distruggere il terreno agricolo di questa regione e spendere, forse, centinaia di milioni di euro. Quello che noi non comprendiamo è perché lo stesso consigliere non si legga gli atti che è chiamato a votare in aula”. Lo dichiarano i consiglieri regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Ilaria Dal Zovo.
“Se Tosolini avesse letto il dispositivo della mozione respinta da lui e dal centrodestra il 17 aprile 2019 – continuano i portavoce -, avrebbe visto che di fatto chiedevamo di realizzare quella che per Autovie Venete è considerata l’Alternativa 1 alla realizzazione della Tangenziale Sud di 13 km, ottenendo gli stessi benefici in termini di riduzione di traffico pesante nei centri abitati, la possibilità di essere spacchettate in diversi lotti e quindi immediatamente cantierabili, mettendo in sicurezza la strada statale 13. Ma non solo: a detta dei progettisti, ci sarebbe stato un evidente risparmio di superfici eliminate 60 ettari contro 145, tra cui i vigneti e pioppeti della zona e i prati magri che verrebbero impattati per meno del 50% rispetto al tracciato proposto. Tutte cose di poco conto per il consigliere Tosolini e gli assessori regionali, non per noi: ma prima di fare certe considerazioni si dovrebbero leggere le carte”.
“Se pensiamo che nelle carte depositate al Ministero, Autovie sostiene che è utile evidenziare che con l’alternativa proposta la qualità dell’aria nelle aree maggiormente abitate prospicienti la strada Pontebbana risulterà migliore dello scenario attuale, diventa difficile comprendere come l’unico impatto negativo significativo assegnato alla realizzazione di queste opere alternative sia quello legato alla salute pubblica – aggiungono Sergo e Dal Zovo -. Secondo i progettisti regionali, infatti, con l’alternativa da noi sostenuta si prospetterebbe un incremento degli attraversamenti in zone residenziali (senza indicare il perché, visto che verrebbero realizzati i by pass proprio per portare fuori dai centri il traffico), la diminuzione del livello di sicurezza stradale (e non si spiega sulla base di quale considerazione), l’aumento del numero di soggetti esposti alla pressione da inquinamento atmosferico e acustico, quando poco prima è stato assicurato il miglioramento della qualità dell’aria”.
“Ma se realizzare 13 km di strade in aperta campagna viene considerato un intervento che avrà un positivo impatto sul territorio, l’aria il clima e il paesaggio – concludono i consiglieri regionali pentastellati – è evidente che stiamo parlando due lingue completamente diverse. Da qui le difficoltà di comprensione del consigliere Tosolini”.