“Molte sono le criticità che emergono dalla lettura dello studio presentato dalla ditta Idrostudi srl di Trieste e recentemente approvato dalla Giunta Regionale come documento preliminare all’avvio della progettazione per la realizzazione di un’opera finalizzata alla laminazione delle piene del medio e basso corso del Fiume Tagliamento”. La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Rosaria Capozzi ha depositato un’interrogazione rivolta alla Giunta Regionale e all’Assessore Amirante sulla scelta di voler realizzare una Traversa laminante, con luci mobili a paratoie piane, adiacente al ponte di Dignano.
“Innanzitutto non si capisce come sia possibile che un’opera presente nel Piano di Gestione Rischio Alluvione del Distretto Alpi Orientali e che doveva costare 40 milioni di euro sia stata approvata dalla giunta regionale con un costo complessivo lievitato a 200 milioni di euro. Ma non è solo l’aspetto economico a destare preoccupazione, perché se l’opera fosse funzionale a mettere in sicurezza i cittadini minacciati dalle piene del Tagliamento senza rovinarne le sue peculiarità potremmo anche accettarla”.
“Il problema sostanziale è che quest’opera è già stata bocciata dagli esperti incaricati dalla giunta regionale di istituire il Laboratorio Tagliamento i quali dopo nove mesi di studi finirono per bocciare la Traversa a Dignano sia per l’eccessivo sbarramento del Fiume, sia per i dubbi sul funzionamento delle paratoie, ma soprattutto per la possibile incompatibilità con l’evoluzione morfologica del fiume”.
“Attendiamo risposte dalla Giunta Regionale, soprattutto perché il documento richiesto dalla idrostudi non ha tenuto conto di alcuna alternativa possibile, nonostante questo fosse espressamente previsto dall’oggetto dell’affidamento del lavoro. Probabilmente essendo stato redatto in quasi tre mesi dall’aggiornamento del Piano di Gestione non c’era tempo per farlo. Non permetteremo che per evitare di perdere i fondi nazionali previsti per le opere sul Tagliamento la fretta possa portare a ulteriori esborsi di denaro pubblico. Al Tagliamento servono opere e non progetti di opere che poi non si realizzano”.