«“Si ricorda che nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2012 e la fine del mese di maggio 2013, i carri non sono stati utilizzati per le finalità indicate dall’originario “programma di investimento a causa della mancanza di occasioni commerciali di trasporto merci che ha impedito il loro effettivo impiego”. Con queste parole l’assessore regionale alle Infrastrutture Santoro oggi ha ammesso in Aula che due locomotori e 52 carri merci acquistati dalla Regione con un mutuo di 10 milioni e 650 mila euro rimangono inutilizzati perché non c’è nulla da trasportare». Il consigliere del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo attacca duramente le scelte della Regione sul trasporto ferroviario nella passata legislatura, auspicando un cambio di rotta.
«Abbiamo interrogato la giunta Serracchiani per conoscere i motivi del perdurante non utilizzo dell’elevato numero di carri per il trasporto di container e contenitori intermodali a casse mobili acquistati negli ultimi anni. Oggi dall’assessore Santoro abbiamo appreso la triste verità: i carri sono omologati, è in corso la certificazione e non esiste alcun impedimento di natura tecnica alla loro circolazione. Mancano solo le merci da trasportare – sottolinea Sergo -. Questi carri il 6 marzo e il 20 giugno scorso risultavano, infatti, fermi presso l’Interporto di Cervignano del Friuli, come segnalato dagli uffici del Servizio Mobilità e lo sono attualmente anche nei pressi della Stazione di Botteniccoe dello scalo merci di Cussignacco».
«La giunta regionale ora deve riflettere sul perché, prima di fare investimenti così importanti, non sia stata fatta un’analisi seria sulle reali necessità di potenziamento del parco mezzi rotabile della Regione. Siamo di fronte all’ennesimo esempio di una classe politica che utilizza le risorse pubbliche in modo dissennato. La stessa – conclude il consigliere M5S – classe politica che a lungo ha sostenuto una politica di tagli nel trasporto pubblico locale e che, negli stessi anni in cui comprava questi carri, ordinava anche 12 treni passeggeri che per motivi burocratici son ancora fermi con le quattro frecce e saranno a disposizione (ci si augura) non prima della prossima primavera, una commessa di oltre cento milioni di euro».