‘Prendere in giro i cittadini, affermando che nel Mediterraneo ci siano risorse sufficienti a soddisfare il nostro fabbisogno energetico è una mera illusione. Anzi, le ripercussioni sul turismo sarebbero drammatiche, ci sarebbe un impoverimento del Paese e gli unici a guadagnarci sarebbero pochi e ricchi petrolieri’. “Dichiarazioni del MoVimento 5 Stelle? No, sono parole di Massimiliano Fedriga per promuovere il ‘Sì’ al referendum del 17 aprile 2016 e dire stop alle trivelle sui nostri mari”. Lo ricordano il coordinatore regionale del M5S in Friuli Venezia Giulia, Luca Sut, e i consiglieri regionali pentastellati Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai.
“Peccato che oggi Fedriga, da presidente del Friuli Venezia Giulia nonché della Conferenza delle Regioni, abbia completamente cambiato idea, tanto da dichiarare già in aprile come sia necessario ‘avere il coraggio anche di trovare fonti energetiche nazionali: penso soprattutto all’estrazione del gas dal mare Adriatico’ – sottolineano gli esponenti del MoVimento -. Eppure nel 2016, Fedriga chiamava a raccolta i cittadini: ‘difendi il tuo territorio, difendi il tuo mare’ erano le sue parole”.
“Eppure è proprio un suo collega, sia di partito che come presidente di Regione, a ricordare che nel 2016 la Lega aveva combattuto contro le trivelle. Stavolta non possiamo che essere d’accordo con il governatore del Veneto, Luca Zaia – aggiungono i pentastellati dal Friuli Venezia Giulia -. E se, giustamente, il MoVimento 5 Stelle a livello nazionale lo invita a telefonare al suo leader Matteo Salvini e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per fermare la nuova folle corsa a trivellare i nostri mari, noi gli diciamo che una terza telefonata la potrebbe fare al suo omologo Massimiliano Fedriga. Gli potrebbe spiegare i danni ambientali e per il turismo che il suo vicino di regione denunciava sei anni fa ma che pare avere dimenticato”.