“La migliore forma di tutela per il torrente Arzino è quella della riserva naturale con specifiche norme tecniche che escludano la possibilità di costruire opere di derivazione a fini idroelettrici o irrigui”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, che hanno firmato un apposito emendamento in materia, proposto dal PD, bocciato però dalla maggioranza.
“lI 31 luglio 2020 è stata consegnata al presidente del Consiglio regionale una petizione a salvaguardia dell’Arzino e delle sue meravigliose cascate, firmata da oltre 8150 cittadini italiani con la quale si chiedeva la messa a tutela completa e definitiva del torrente e dei pochi corsi d’acqua ancora non soggetti ad opere di derivazione a fini idroelettrici o irrigui – ricordano gli esponenti pentastellati -. Una precedente petizione, con finalità analoghe firmata da altri 2100 cittadini, era stata consegnata in Regione nel 2012”.
“Con una delibera di Giunta dello scorso agosto, la Regione ha istituito il Sito di interesse comunitario ‘Torrente Arzino’, che però rappresenta soltanto un primo passo nella direzione auspicata dalle petizioni – sottolineano i portavoce M5S -. L’istituzione del SIC non impedisce, infatti, la realizzazione di derivazioni a fini idroelettrici o irrigui ma impone che il progetto di derivazione sia sottoposto a valutazione di incidenza oltre alla procedure di Valutazione di impatto ambientale”.
“Sorprende, infine, la motivazione addotta per giustificare l’istituzione del SIC quale misura compensativa derivante dal mancato rispetto del deflusso minimo vitale che si attua in caso di deficit idrico. L’intenzione ultima della Regione Friuli Venezia Giulia è forse quella di aprire il torrente Arzino a un sistematico programma di sfruttamento a fini idroelettrici? – si chiedono i consiglieri – Il voto di oggi di certo non fuga tutti i dubbi”.