«Finalmente il Consiglio regionale ha preso una posizione netta su una tematica molto sentita nella nostra società. Grazie al nostro provvedimento chiediamo al Parlamento di approvare al più presto una normativa che, garantendo a tutte le coppie uguali diritti, riconosca e regoli le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso presso il nostro ordinamento giuridico. Si tratta di un vero successo per tutta la società civile». La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Eleonora Frattolin commenta con soddisfazione l’approvazione del voto alle Camere presentato dal gruppo pentastellato.
«Non possiamo più avere paura di chi non aderisce (o non finge di aderire) ad un modello familiare tradizionale che si presume sia – come ha affermato qualcuno – l’unico capace di “costituire una comunità di affetti e di solidarietà in grado di trasmettere valori […] e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale” – ribadisce la capogruppo M5S -. Sicuramente è più comodo e semplifica le cose fare finta che la nostra società non sia interessata da cambiamenti radicali, in atto da tempo: il referendum sul divorzio ha cambiato la concezione stessa di un modello familiare tradizionale ed immutabili».
«Il sorpasso del numero delle “convivenze di fatto” (anche nascoste) su quello dei matrimoni, dimostra che “contrarre coniugio” non è più il modo principale per costruire una comunità di affetti familiare (o perlomeno non è il solo). Bene, un legislatore, nazionale o regionale che sia, ha il compito di prendere atto, senza paura, dell’evoluzione del sentire comune – sottolinea Frattolin -. E lo deve fare senza ricorrere alle solite ricette paternaliste ed oscurantiste. Ma soprattutto – ed è per questo che chiediamo che riprenda nello specifico l’iter legislativo della proposta di legge Cirinnà (Pd) – deve essere il Parlamento, non il Governo, a legiferare su temi di tale portata, riprendendosi il ruolo istituzionale assegnatogli dalla Costituzione.».
Molto importante anche l’impegno che si è assunta la presidente Serracchiani di attivarsi presso il Ministero affinché venga ritirata la circolare che ha portato all’annullamento delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero da persone dello stesso sesso. «Ci auguriamo che, dato il suo prestigioso ruolo di vicesegretario nazionale del partito che sta governando il Paese, possa riuscire nell’intento. Tanto più che si tratta di difendere la nostra Regione dal trattamento “speciale” ricevuto dai sindaci locali, con l’annullamento d’ufficio operato dal commissario di Governo».