“Le due parole chiave che accompagnano la posizione del movimento Cinque Stelle FVG, in merito alla grande promessa elettorale del centrodestra di riformare le Unioni Territoriali Intercomunali, dopo l’evidente fallimento della Riforma della precedente maggioranza di centrosinistra, sono due: funzioni e servizi”. Riassume così il consigliere Mauro Capozzella l’idea di assetto territoriale che domani si appresta a portare in Aula.
“Il punto di partenza è rappresentato dalla convinzione della perdurante necessità di una riorganizzazione delle autonomie locali, anzi, di una complessiva revisione di quello che deve essere un reale sistema integrato Regione – Autonomie locali visto che è evidentemente condivisibile la constatazione della necessità di dover sopperire all’inadeguatezza organizzativa di tanti piccoli comuni della nostra regione ad adempiere – in modo finanziariamente sostenibile ed amministrativamente efficiente – ai propri doveri istituzionali, ovvero ad esercitare le funzioni e a gestire i servizi di cui sono titolari al fine primario di garantire l’eguaglianza e l’uniformità delle prestazioni comunali a tutti i nostri concittadini, a prescindere dal loro luogo di residenza.”
“L’idea maestra potrebbe essere un’incentivazione alle fusioni, anche perché 215 comuni su un territorio come il nostro, creano una parcellizzazione di servizi che così non risultano sempre consoni. Il mantenimento della particolarità comunale si realizzerebbe attraverso un meccanismo di delega che contempli un Municipio identitario garantendo efficienti, economiche ed efficaci funzioni e servizi per la cittadinanza. ”
“In merito alle Province è facile tornare al passato ma rischia di essere una falsa soluzione, perché nel frattempo il presente è diverso e il futuro è da costruire. La nostra proposta valuta la possibilità di creare un ente locale di area vasta, che istituzionalmente si ponga in linea mediana tra Regione e Comuni. Questo permetterebbe di coordinare e gestire soluzioni e servizi rendendo più snello e di facile accessibilità il processo burocratico e amministrativo, che in una regione come il Friuli Venezia Giulia non può che avere un ruolo snello di ente principalmente deputato alla pianificazione, alla programmazione e al coordinamento delle linee di sviluppo e delle azioni per il nostro territorio e per la nostra comunità; Il tutto evidentemente con il contributo dei sindaci che devono assumersi il compito di compartecipare, anche in via associativa, a tale attività di indirizzo politico regionale, dando così concreta rilevanza al principio della equi ordinazione.”
“Lo spirito che porteremo in Aula” ha concluso Capozzella “è sicuramente collaborativo, ma anche attendista, perché non vedo francamente un piano di stato avanzamento lavori chiaro e delineato né un obiettivo certo. Confido che la discussione sarà chiarificatrice e costruttiva, posto che questa è una riforma fondamentale per il nuovo assetto del nostro territorio”.