«Rimaniamo perplessi e contrariati da come i cittadini vengano sempre presi in giro dalla politica che gioca con le parole e con i soldi pubblici come se nulla fosse. Ogni volta che ci troviamo a discutere su una decisione presa da questa giunta regionale dobbiamo sempre far riferimento a quanto sostenuto dalla presidente Serracchiani in campagna elettorale. Oggi l’assessore Santoro sostiene che non c’è stato alcun cambiamento di rotta rispetto al programma elettorale. Eppure è ancora lì, scritto nero su bianco: “Vanno ripensati e rimodulati progetti riguardanti, ad esempio, la viabilità ad est del torrente Torre, il raccordo autostradale Gemona-Cimpello-Sequals, la bretella di scorrimento veloce Palmanova-Manzano, la variante di Dignano”». Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo mette in evidenza come, anche nel caso della variante di Dignano, la giunta Serracchiani abbia cambiato idea nel giro di pochi mesi.
«Abbiamo cercato di capire cosa fosse stato ripensato rispetto a quest’opera negli ultimi dieci mesi o come fosse stata rimodulata per giustificarne la realizzazione. La risposta non poteva essere diversa: ovvero nulla – attacca Sergo -. Non è stata fatta nemmeno un’analisi sul traffico che interessa il centro storico del paese(l’ultima di Fvg Strade risale al 2010)».
«Ci si è limitati a constatare che tutto è corretto, non ci sono pareri contrari all’opera che la potessero fermare. Tranne uno – spiega il portavoce M5S -, quello dei cittadini che non sono così tanto disposti a spendere 19 milioni di euro per un km di strada. Le cose sono due, o chi ha scritto il programma regionale e l’ha presentato agli elettori non aveva idea dei progetti e del loro stato di avanzamento, oppure lo sapeva benissimo e ha semplicemente cercato di promettere qualcosa che non aveva alcuna intenzione di mantenere».
«Siamo di fronte all’ennesima decisione presa a tavolino dal Partito Unico, su cui nemmeno i programmi elettorali possono dire nulla. Con quest’opera tappiamo una falla, ma non risolviamo il problema, anzi lo peggioriamo perché continuiamo a stendere cemento per far passare le merci per i nostri paesi, che poi vorranno la loro variante e l’industria del cemento ringrazierà. Con buona pace dello slogan “stop al consumo di territorio”».
«La nostra preoccupazione sta crescendo di giorno in giorno per quanto potrà accadere – aggiunge la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo -. Dopo la variante, infatti, i flussi di traffico potrebbero aumentare vuoi per il ripartire dell’economia, vuoi perché gli automobilisti saranno incentivati a deviare il loro percorso e in questo caso il problema non potrà che aggravarsi. Come sempre ci si preoccupa di risolvere i problemi con progetti mirati – conclude Dal Zovo – invece di studiare una soluzione globale al problema della mobilità e del sistema delle infrastrutture nella nostra regione nel rispetto dell’ambiente e delle istanze dei cittadini».