VISTO CHE L’ASSESSORE VITO CONSIDERA LA FERRIERA UNO STABILIMENTO SOSTENIBILE, CHE SI TRASFERISCA A SERVOLA!

«L’assessore Vito continua a fingere di non capire: io non contesto i dati forniti, io contesto le scelte politiche fatte sulla base di quei dati». Questa, senza giri di parole, la risposta del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai alle accuse dell’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito che oggi in commissione ha risposto a una interrogazione pentastellata finalizzata a sapere quali siano le azioni a carico di Siderurgica Triestina che la Regione ha intrapreso a seguito della non ottemperanza delle prescrizioni del decreto Aia.

«Non metto in discussione i rilievi fatti dai tecnici dell’Arpa e i dati forniti (se e quando sono disponibili), questo non è certo il mio compito – insiste il consigliere Ussai -. Anzi, è proprio in base a quei rilievi assieme alle innumerevoli segnalazioni dei cittadini che sono costretto a mettere in evidenza il non rispetto da parte dell’azienda delle prescrizioni imposte dall’Aia (alcuni esempi: ritardi nell’esecuzione degli interventi urgenti di mitigazione acustica; sforamenti dei limiti di produzione della ghisa tra maggio e luglio 2016, superato per 27 giorni (su 54 totali) del limite di sfornamenti al giorno (75) prescritto fino a messa a regime dell’impianto di aspirazione della cokeria; mancata presentazione del progetto di confinamento e copertura delle aree a parco (minerali e fossile) corredato da un cronoprogramma di attuazione, ecc. ecc.).

«Il fatto è che la lettura di quei dati mi porta a trarre delle conclusioni che si distanziano enormemente da quelle dell’assessore Vito. Spiace constatare che l’assessore definisca “attacchi politici” le mie conclusioni. Una conferma che avevamo visto giusto la notizia, diffusa oggi dallo stesso assessore Vito, che a dicembre Arpa ha notificato un verbale sanzionatorio alla proprietà della Ferriera per le violazioni alle prescrizioni del decreto Aia».

«Ormai i dati parlano chiaro: negli ultimi mesi le emissioni in atmosfera dell’azienda sono in calo, ma resta il fatto che ci sono! Visti gli inquinanti rilasciati in atmosfera e le analisi delle urine di chi risiede vicino allo stabilimento, che indicano un rischio maggiore di sviluppare malattie, come M5S riteniamo che questo rischio non sia accettabile – sottolinea il consigliere pentastellato -. Sulla base di quei dati e vista l’esiguità degli investimenti sulla bonifica degli impianti, riteniamo che la Ferriera non è e non può diventare uno stabilimento “sostenibile” per la salute e per l’ambiente perché opera troppo a ridosso del centro abitato. Del resto anche la stessa presidente Serracchiani e l’ex sindaco Cosolini avevano ribadito che “in assenza di un miglioramento sensibile, percepibile anche dai cittadini, … non solo il rispetto dei limiti di benzo(a)pirene…l’area a caldo non ha prospettive di futuro”».

«Personalmente non remo contro un’idea di industria sostenibile. Se l’assessore Vito crede veramente che la Ferriera sia uno “stabilimento sostenibile” per la salute e per l’ambiente vada a vivere a Servola con la propria famiglia oppure più onestamente cerchi di programmare urgentemente con la proprietà una progressiva chiusura dell’area a caldo dell’impianto. Perché, come ricordava anche l’Azienda Sanitaria triestina nella Valutazione di impatto sulla salute per la pubblica amministrazione (Vispa) – conclude Ussai – nemmeno “il rispetto dei limiti di legge per le concentrazione in aria degli inquinanti normati non salvaguarda i residenti nelle aree limitrofe allo stabilimento da condizioni di vita pesantemente segnate”».